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Stupro all'ambasciata somala, le prove: liquido seminale e il racconto della ragazza

Dall'incidente probatorio sulla violenza di via dei Villini è emerso che il liquido seminale sul cappotto della vittima corrisponde a quello dell'autore dello stupro. Il racconto della ragazza conferma le accuse

Tracce di liquido seminale sul cappotto della vittima, riconducibili ad uno degli autori dello stupro, e il racconto della ragazza che conferma le accuse. Questo è quanto emerso nel corso dell'incidente probatorio sulla violenza sessuale ai danni di una ragazza italiana di 20 anni avvenuta lo scorso 25 febbraio all'interno dell'ex ambasciata somala di via dei Villini che, in seguito al fatto, è stata murata.

Per quella violenza sono stati arrestati due cittadini somali. Nel corso dell'atto istruttorio la ragazza ha raccontato cosa avvenne quella sera. Dopo aver litigato con i genitori, la giovane è uscita di casa e ha incontrato in zona Termini l'uomo che l'ha poi portata nell'ex ambasciata somala di Roma, a due passi dal centro, dove è scattato lo stupro di gruppo.

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