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San Lorenzo San Lorenzo / Via dei Galli

Parco dei Galli dimezzato: "Metà è del privato". Ma a San Lorenzo i cittadini non ci stanno

Il proprietario ha vinto sia in Tribunale sia al Tar e i tentativi di esporprio o di altri accordi con il Comune, per ora, non sono andati a buon fine. Il municipio: "Quel luogo è importante, resti pubblico"

C'è una frontiera invisibile, almeno per ora, a San Lorenzo: quella tra un parco pubblico, e la cittadinanza che vive il quartiere, e un fazzoletto di proprietà privata. Una frontiera tra due luoghi per loro essenza inconciliabili sulla quale si sta disputando una battaglia. La battaglia del Parco dei Galli. Un'area verde, stretta tra via dei Piceni e via del Verano, che da oltre dieci anni, grazie alla determinazione di un gruppo di residenti, è diventata un parco per bambini. Il Tribunale prima e il Tar poi hanno dato ragione al privato che, con un ricorso, ha rivendicato la proprietà di parte di quell'area. Il 4 marzo avrebbe dovuto concludersi la riconsegna dei terreni.

Le operazioni sono state bloccate grazie alla mobilitazione della cittadinanza e alla presenza dei rappresentanti municipali che chiedono che quel “luogo di aggregazione e socializzazione per famiglie e bambini” resti integro. Nei mesi scorsi è stata tentata la strada dell'esproprio e di “ipotesi alternative” come “accordi transattivi” ma nel corso del tempo l'amministrazione capitolina non ha è mai arrivata a una soluzione. Dal Municipio, dopo aver ottenuto un incontro con i sub-commissari capitolini competenti, fanno sapere di “essere in attesa di ulteriori sviluppi”. Ma nel frattempo la sentenza del Tar parla chiaro: il Comune deve provvedere “all'immediata restituzione”. Come si apprende dal dispositivo del tribunale amministrativo, oggi è tutto nelle mani del Prefetto di Roma, o di un funzionario da lui delegato, nominato commissario ad acta allo scadere dei 60 giorni di tempo fissati per la restituzione. La cittadinanza e gli attivisti del quartiere sono pronti a dare battaglia e come simbolo a difesa del parco, sabato 12 marzo, hanno piantato un nuovo albero.

IL PARCO DEI GALLI - Oggi il parco è un'oasi verde con giochi, un 'nasone' e un piccolo manufatto coperto. Un'area recintata e protetta dove anche i bambini più piccoli possono giocare tranquillamente al riparo dai pericoli, sopratutto dal traffico che attanaglia in ogni angolo tutto il quartiere. “Ogni mattina apriamo il cancello e ci occupiamo di tenere pulita l'area, tagliare l'erba, effettuare la manutenzione ordinaria, segnalare all'amministrazione eventuali problemi sui quali intervenire” spiega Antonella Cantalini dell'associazione Sportiva Popolare San Lorenzo, titolare dell'assegnazione del parco. “È molto frequentato, soprattutto dalle famiglie. Nel quartiere non è rimasto tanto verde”.  

Il Parco dei Galli a San Lorenzo

LA STORIA - Nel 2003, “per sottrarla alla speculazione” si legge in una lettera firmata dagli assessori municipali al Patrimonio e all'Urbanistica, Emanuele Gisci e Assunta Santoriello, un gruppo di residenti ha deciso di far diventare quell'area un parco accessibile a tutti. Venne avviato un percorso con l'allora III Municipio, poi diventato II, e da qualche anno, attraverso il Servizio giardini comunale, è stato dato in assegnazione all'associazione Sportiva Popolare San Lorenzo che in via dei Volsci gestisce anche una palestra popolare. 

IL RICORSO - Il proprietario di parte di quel terreno, Bruno Gavini, è ricorso al giudice e il 13 marzo del 2014, con sentenza numero 6599, il Tribunale ordinario di Roma ha stabilito che una parte del parco è di sua proprietà. Quanto deciso dal giudice viene confermato anche dal Tar del Lazio che, con sentenza 14198, accerta “l'obbligo” di Roma Capitale a dare seguito a quanto stabilito dal Tribunale di Roma l'anno precedente “con la quale è stato accertato il diritto di proprietà fondiaria esclusiva, in capo al ricorrente, dei beni immobili costituiti dalle particelle”.

POSSIBILI SOLUZIONI - Nel corso degli anni, a più riprese, Giunta e Consiglio municipali hanno espresso la necessità di mantenere tutto il parco ad uso pubblico. Tra municipio ed uffici comunali competenti, coinvolgendo anche l'Avvocatura capitolina, prende il via un botta e risposta fatto di note e documenti volto a verificare “la fattibilità delle procedure espropriative del bene”. Il 22 giugno 2015 la Giunta del Municipio II approva all'unanimità una documento nel quale si ribadisce la volontà che il parco rimanga pubblico e si dà mandato agli uffici competenti e all'Avvocatura capitolina “a porre in essere tutte le azioni necessarie, comprese eventuali transazioni o cessioni in permuta, che possano garantire gli interessi pubblici e privati”. Trovare un modo, quindi, per risolvere il contenzioso con il proprietario privato e salvare il parco. Si tenta anche la strada di un “accordo transattivo”. Ma nessuna strada viene portata avanti fino in fondo. Dopo la sentenza del Tar, l'11 gennaio del 2016 il Dipartimento Patrimonio stabilisce che le aree in questione vadano ridate al privato. 
 
LA POSIZIONE DEL MUNICIPIO - "Il Parco dei Galli è uno dei pochi spazi verdi pubblici nel quartiere San Lorenzo sottratto alla speculazione grazie alla collaborazione dei cittadini che se ne prendono cura e lo hanno reso un luogo di socializzazione e di gioco per bambini. Riteniamo che sia fondamentale tutelarlo” commentano a Romatoday gli assessori municipali Gisci e Santoriello. “Da anni ci siamo battuti proponendo al Comune di Roma alcune ipotesi: dalla possibilità di ricorrere in appello nel procedimento giudiziario, all'esproprio dell'area dichiarata privata, alla ricerca di ipotesi alternative per contemperare gli interessi pubblici e privati. Ma non abbiamo mai ricevuto reazioni convincenti per la ricerca di soluzioni concrete”. L'epilogo non è scontato: “Recentemente abbiamo presidiato il Dipartimento Patrimonio per evitare la riconsegna e abbiamo ottenuto un incontro con i sub commissari competenti in cui abbiamo ribadito le posizioni del Municipio. Siamo in attesa di ulteriori sviluppi". 

LA PARTICELLA 26Non solo il Parco dei Galli. Tra le possibili 'monete di scambio' con il proprietario c'è un altro pezzo di verde pubblico, oggi nascosto e inaccessibile al quartiere, per cui si stanno battendo i cittadini: la cosiddetta 'particella 26', incastrata tra via dei Sabelli e via dei Volsci, a ridosso dell'area del Verano. “Ci rifiutiamo che ciò che vogliamo evitare che accada sul Parco dei Galli ricada su questo pezzettino di verde. San Lorenzo ha già troppo cemento” il commento degli attivisti del quartiere che si chiedono: “Perché quest'area pubblica è chiusa da un cancello?”.

Anche in questo caso è intervenuto il Municipio: "Abbiamo deliberato che la 'particella 26' venga valorizzata per la realizzazione di un orto urbano” spiegano Gisci e Santoriello. “Il quartiere ha una alta densità abitativa ed è stato soggetto ad edificazioni non sempre accettate dalla cittadinanza e non sempre coerenti con gli interessi generali della collettività. Quindi è assolutamente necessario tutelarla” spiegano. “Rispetto alla possibilità di una permuta per garantire anche gli interessi del privato, come la sentenza ha decretato di dover fare, abbiamo espresso a più riprese di essere a disposizione dei dipartimenti Urbanistica, Patrimonio e Ambiente per valutare insieme al territorio delle ipotesi alternative. Rinnoviamo questa disponibilità ma l'area verde della particella 26 e l'intero Parco dei Galli vanno salvaguardati".

IL PROPRIETARIO - Interpellato da Romatoday, Bruno Gavini rivendica la proprietà dell'area e chiede il rispetto delle sentenze: "Il Tribunale ordinario ha riconosciuto la piena ed esclusiva proprietà sulle aree contraddistinte da tre particelle catastali oggi occupate dal parco di via dei Piceni e da un'altra particella che fa da collegamento tra via dei Piceni e via del Verano" scrive in una nota. "Il Tribunale ha dunque condannato Roma Capitale alla immediata restituzione del possesso esclusivo delle predette aree mediante il rilascio delle stesse; al pagamento della complessiva somma di 13.200 euro a titolo di risarcimento danni; al pagamento di spese di lite pari a oltre 30 mila euro e della consulenza tecnica d'ufficio pari a oltre 8 mila euro" continua. "Il Comune non ha proposto appello avverso la predetta sentenza e la stessa è dunque passata in giudicato". Per Gavini "l'esecuzione della sentenza del tribunale Civile di Roma e del Tar sono l'unica strada percorribile per la civile convivenza tra cittadini di una comunità". Infine un attacco: "Populismo, demagogia e calcolo elettorale producono danni enormi alla collettività visto che su tutti i cittadini romani e non solo sugli abitanti del quartiere, sono già ricadute le conseguenze del gravissimo inadempimento dell'Amministrazione". 

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