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Il Pup di via Como e il Centro sportivo che non c'è

Ieri sera sit-in del Comitato "centro sportivo di via Como" contro la Cam srl colpevole di non aver completato la costruzione del nuovo centro sportivo premesso 5 anni fa

Lì dove c'era la terra rossa dello storico circolo del tennis di via Como nel III Municipio, ora c'è il freddo cemento. Se alzi la testa oltre il muro di cinta c'è un quadrilatero che va in profondità per tre piani, 287 box-auto. Poi c'è una vasca di acqua stagnante, quella che sarebbe dovuta essere una piscina diventa un laghetto artificiale con tanto di rane. Sarebbe dovuto essere un nuovo circolo sportivo, una nuova area di verde per tutto il quartiere. Per questo motivo ieri sera all'angolo tra via Como e via Pavia i cittadini del quartiere, riuniti dal 2010 in un Comitato ("centro sportivo via Como") armati di racchette, cuffie e occhialini, si sono incontrati per un sit-in con tanto di "visita guidata attraverso i misfatti degli ultimi 3 anni." 
 
Nel 2007 veniva approvata la realizzazione di un parcheggio interrato multilivello (P.U.P. n° 130) nel III municipio della capitale, ed in particolare nell’area sottostante il terreno comunale compreso tra via Como, via Agrigento, via Imperia e via Pavia, che sin dagli anni ’30 ospitava uno storico circolo del tennis, ultima oasi di verde della zona intorno ai campi in terra battuta dove si sono allenati campioni del tennis quali Silvana Lazzarino, Lea Pericoli, Nicola Pietrangeli, Gianni Clerici.   
 
L'idea accontentava tutti, con i box si risolvevano i problemi di parcheggio nella zona e la ditta privata, la Cam srl concessionaria del terreno comunale, avrebbe dovuto costruire, con gli oneri concessori derivanti dalla vendita dei box, 54 parcheggi "rotazionali" liberi e un nuovo centro sportivo pubblico con piscina e campi da tennis in terra battuta. Fin qui tutto bene, anche perché nell'ordinanza compariva il divieto di vendere i box ai privati prima che fosse stato completato e collaudato il nuovo centro sportivo; una sorta di garanzia a tutela della comunità e del quartiere. Se non fosse che nel 2009, a parcheggio finito, con gran parte dei box venduti e senza che del circolo ci fosse neanche un metro del centro, viene permesso alla ditta di vendere i box. I posti auto "rotazionali" spariscono per far posto ad un area archeologica e da allora resta solo il cemento e del centro sportivo neanche l'ombra.
 
Il Comitato, ora, chiede chiarezza e la condivisione dei documenti e di tutte le informazioni in possesso dell'Amministrazione comunale riguardo ai lavori, chiede anche il ripristino del progetto originale e l'immediata ripresa dei lavori per la sistemazione di quello che è stato loro promesso. I cittadini non si arrendono e dopo l’avvio di una class-action contro il Comune e un ricorso al Tar, sono comunque consapevoli che questa sta diventando una battaglia di logoramento che non riguarda solo il Municipio III e come scrivono sul loro blog: "Roma è piena di episodi analoghi, molti dei quali pare siano correlabili alla stessa ditta che ha costruito il parcheggio di via Como." 
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