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Allarme cemento nella scuola per sordi di via Nomentana: "Parcheggio interrato nel giardino"

Ad autorizzare il bando per la costruzione del parcheggio una delibera commissariale dello scorso ottobre. Il progetto sacrificherebbe anche la palestra ed alcune aule

Un'area di sosta per veicoli nel giardino di una scuola. E non di una scuola 'qualunque' ma di una struttura d'eccellenza riconosciuta a livello nazionale per la didattica innovativa offerta a bambini portatori di handicap. La paura 'cemento' scuote le aule dell'Istituto Statale per Sordi di Roma (ISSR) di via Nomentana, che ospita anche un asilo nido Montessori convenzionato con il Comune. A destare allarme una delibera firmata lo scorso autunno che autorizza la costruzione di un parcheggio seminterrato in quello che attualmente è uno spazio giochi per i bambini della scuola. I genitori sembrano intenzionati a rivolgersi al Tar e c'è chi ha esposto il caso in Parlamento.

IL BANDO - “Con delibera commissariale datata al 12 ottobre 2012 il professor Spano (Ivano Spano, commissario straordinario dell'Istituto dal 2007, ndr) ha autorizzato la definizione e pubblicazione di un bando per la concessione del diritto di sfruttamento del sottosuolo e realizzazione di un parcheggio seminterrato multipiano sul terreno di proprietà dell'Istituto statale sordi di Roma”. E' l'incipit di un'interrogazione in Senato - presentata dalle vicepresidenti Lanzillotta e Fedeli, e dai senatori Giannini, Cirinnà, Di Giorgi e De Petris -  che chiede l'interruzione della procedura di gara per verificare l'impatto di un'opera che, scorrendo i punti contestati, parrebbe quanto meno presentare criticità da vagliare.

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I RISCHI - “Nel bando si prevede che i lavori per il parcheggio possano durare fino a 3 anni”. Un tempo troppo lungo “che impedirà ai bambini la cui età varia da 1 a 13 anni l'uso dell'unico spazio aperto disponibile”. E anche della palestra e di alcune aule, con possibili rischi e pericoli.

“Il progetto ultimato – si legge nel documento - sembrerebbe prevedere che vadano a regime dispositivi non sicuri per i bambini, quali gli sfiati del parcheggio posizionati sotto le finestre dell'asilo nido”.  E ancora “le lavorazioni per la realizzazione del parcheggio (esecuzione di diaframmi profondi, scavi, gestione del materiale di risulta, esecuzione delle opere in cemento armato, eccetera) comporteranno emissione di polveri sottili e di forte inquinamento acustico cui i bambini verrebbero comunque esposti”.

Tutti rischi – per quanto solo presunti - che non sarebbero stati valutati dagli organi competenti e ai quali non si farebbe alcun accenno nel bando. Idem per “procedure di partecipazione, ascolto e coinvolgimento di genitori, insegnanti, associazioni ed enti ospitati” che non sarebbero mai avvenute “se non attraverso l'informazione obbligatoria avvenuta nella Gazzetta Ufficiale e nel sito dell'ente”.

PARCHEGGI IN ZONA - L'intera questione necessita di una premessa ampiamente sottolineata nel documento parlamentare: per quanto il quartiere metta a dura prova gli automobilisti che girano per ore prima di trovare posteggio, a mancare sarebbero le soste in superficie, e non i parcheggi multipiano a pagamento, già presenti in abbondanza. I senatori ne ricordano alcuni: “Attorno al tratto di via Alessandria, che va da corso Italia a corso Trieste, se ne contano almeno 8, ai quali si aggiungerebbe quello inutilizzato ed abbandonato di porta Pia, che ha una disponibilità di circa 500 posti auto e dista dall'Istituto meno di 200 metri”.

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