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San Lorenzo non si arrende sul futuro di via Lucani. Del Bello: "Ipotesi legge rigenerazione urbana"

La prospettiva è emersa nel corso di un'assemblea pubblica al Grande Cocomero

“Stiamo vivendo in un clima scomposto da post-emergenza che rischia di lasciare davanti a noi due sole alternative: le ruspe o la speculazione edilizia”. Fuori dal cono di luce dei riflettori mediatici e istituzionali che si sono accesi sull’area di via dei Lucani dopo la tragica morte di Desirée Mariottini, gli abitanti della Libera Repubblica di San Lorenzo “non si arrendono” e hanno dato il via a una serie di assemblee per prendere voce sul futuro dell’area e provare a sottrarre il quartiere a un duplice destino: da un lato quello della “ruspa che non guarda in faccia nessuno” e dall’altra quello della “speculazione edilizia che ha già riempito San Lorenzo di appartamenti dai prezzi inaccessibili”.

Una possibile “strada” è stata anticipata dalla presidente del II municipio Francesca Del Bello presente mercoledì sera in una sala del Grande Cocomero stracolma di gente, realtà sociali del quartiere, comitati, associazioni, per la seconda assemblea di quartiere dopo quella che si era tenuta un paio di settimane prima a Communia. “Una delle ipotesi al vaglio è quella di applicare l’articolo 2 della legge sulla Rigenerazione Urbana approvata lo scorso anno dalla Regione Lazio” ha spiegato. L’articolo 2 della legge prevede la possibilità di coinvolgere i soggetti pubblici nei programmi urbanistici avanzati da privati. Al comma, ha ricordato la consigliera regionale Marta Bonafoni, nove riconosce inoltre “il diritto dei cittadini all’informazione e partecipazione civica nell’elaborazione di tutti i programmi di trasformazione dei territori”. Il comune di Roma non ha ancora recepito la legge ma l’ipotesi non è stata scartata dal Campidoglio che sta valutando questa possibilità. “Ne ho già parlato con la sindaca Virginia Raggi e l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori”. Potrebbero seguire altri incontri.

Nelle dichiarazioni convulse che rappresentanti istituzionali hanno rilasciato dopo la morte della giovane Desirèe Mariottini l’area teatro dell’omicidio è stata definita in molti modi: inferno di degrado, periferia urbana, territorio abbandonato, zona franca, ricettacolo di spacciatori, edificio occupato. Eppure quel fazzoletto di quartiere delimitato da via dei Lucani, via dello Scalo di San Lorenzo, via di Porta Labicana e via dei Messapi, su carte ufficiali come il piano regolatore cittadino risulta sotto un altro nome: ambito di valorizzazione. Un “luogo della città storica caratterizzato dalla presenza di edifici e manufatti non più utilizzati e riconvertibili a nuovi usi o che presentano fenomeni evidenti di degrado fisico e funzionale”. Una parte di quel ‘Progetto urbano San Lorenzo’ che non ha mai trovato pieno compimento. 

Nel tempo, tra lo 'Scalo' e via dei Bruzi, è stata costruita qualche palazzina abbattendo i manufatti precedenti. C’è anche un luogo occupato: si chiama Communia e ha trasformato le ex Officine Piaggio in un luogo aperto a tutti con tanto di aula studio e una sartoria. Il resto di quell’insieme di baracche e aree vuote, manufatti in disuso e qualche piccole attività è stato lasciato però lasciato a se stesso. La proprietà è un crogiuolo di privati, nutriti gruppi di eredi, società fallite i cui creditori sono le banche. C’è anche un pezzo di proprietà del Comune, affaccia su via dei Messapi. Uno scoglio, quello della proprietà. “Un’ipotesi è quella di passare per una manifestazione di interesse. Si può provare a convincere tutti questi soggetti a mettersi insieme oppure un solo privato potrebbe essere interessato alla trasformazione dell’intera area” ha spiegato Del Bello nel corso dell’assemblea.  

Gli abitanti di San Lorenzo sono decisi a far sentire la propria voce, come nel 2015 quando, come osservazioni alle linee guida del Progetto urbano San Lorenzo, poi naufragato, pubblicarono un vero e proprio libro di proposte, analisi e prospettive sul futuro del quartiere, dal titolo ‘La volontà di sapere’. “Non possiamo accettare che la vita di questo quartiere possa essere affrontata solo con l’emergenza. Non possiamo accettare che le uniche alternative siano o il divertimentificio o la risposta securitaria”.

Tre i nodi della proposta che la Libera Repubblica di San Lorenzo, incontro dopo incontro, assemblea dopo assemblea, proverà a costruire: “Ci dovrà essere un’area verde, di cui il quartiere ha assolutamente bisogno. Dovranno essere presenti dei servizi pubblici da definire insieme e che non prescindano dalle esperienze già presenti nel quartiere. Se ci sarà una parte residenziale che sia ‘social housing’. Il quartiere è già pieno di case economicamente inaccessibili. Per ora constatiamo solo l’assenza del Comune”. Intanto qualcosa si muove in quell'area. Dall'altra parte di via dello Scalo, proprio di fronte al 'quadranti di via dei Lucani', presto gli edifici dell'ex Dogana lasceranno spazio al progetto immobiliare The Student Hotel.

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